Tutte le bugie raccontate da Moussa Sangare agli inquirenti prima di confessare l’omicidio di Sharon Verzeni.
Prima di confessare l’omicidio di Sharon Verzeni, Moussa Sangare ha tentato più volte di fuorviare le indagini con una serie di bugie. L’omicidio di Sharon, avvenuto nella notte del 30 luglio a Terno d’Isola, ha scioccato la comunità. Sangare, inizialmente, ha cercato di spostare i sospetti su una figura immaginaria, un “amico” che, secondo lui, avrebbe colpito Sharon durante una lite. Solo sotto la pressione degli investigatori, e grazie a prove schiaccianti, il 31enne ha ammesso di essere il responsabile del brutale omicidio. Come riportato da virgilio.it
Le prime bugie di Moussa Sangare agli inquirenti
Durante i primi interrogatori, Moussa Sangare ha negato di essere stato a Terno d’Isola, il luogo del delitto, nei giorni circostanti l’omicidio. Tuttavia, quando le autorità hanno presentato le immagini delle telecamere di sorveglianza che lo mostravano in via Castegnate la notte dell’omicidio, pedalando contromano su una bicicletta, la sua versione è cambiata. Ha quindi dichiarato di essere passato casualmente di lì e di aver assistito alla scena, ma ha sostenuto che fosse stato un altro uomo, un “amico” di Sharon, a colpirla durante una lite. Come riportato da virgilio.it
Sangare ha descritto questo “amico” come un individuo di cui non riusciva a dare una descrizione precisa, sollevando subito dubbi negli investigatori. Questa versione dei fatti, vaga e incoerente, non ha convinto gli inquirenti, che hanno continuato a incalzarlo. Oltre alla falsa dichiarazione sull’omicida, Sangare ha mentito anche su altri dettagli, come il taglio dei suoi capelli. Ha affermato di essersi rasato tre mesi prima, ma le immagini delle telecamere mostravano chiaramente che i suoi capelli erano corti nel periodo vicino all’omicidio. Come riportato da virgilio.it
La confessione e l’arresto di Moussa Sangare
Sottoposto a una crescente pressione, Moussa Sangare ha finalmente confessato. Ha ammesso di aver ucciso Sharon Verzeni senza un movente specifico, dicendo di essere uscito quella notte con l’intenzione di colpire qualcuno. Le sue parole sono state agghiaccianti: ha raccontato di aver notato Sharon mentre passeggiava da sola, di averla rincorsa e accoltellata più volte alle spalle. Nonostante le grida della vittima, Sangare è fuggito velocemente dalla scena in bicicletta. Come riportato da virgilio.it
Le indagini hanno evidenziato che Sharon Verzeni era una vittima casuale, una “persona sbagliata nel posto sbagliato“. La confessione di Sangare ha posto fine alle speculazioni, ma resta il dolore per una vita spezzata in modo così crudele. Come riportato da virgilio.it